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Artusi, Pellegrino
La Scienza in cucina e l'Arte di mangiar bene
155814 1911 , Firenze , Landi 50 occorrenze

La Scienza in cucina e l'Arte di mangiar bene

Tirate una sfoglia di tutte uova, grossetta come quella delle tagliatelle e colla rotellina smerlata tagliate le strisce più larghe di un dito

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Questa salsa equivale alla béchamel dei Francesi, se non che quella è più complicata.

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mestola forata e conditele con sale, pepe, cacio e burro. Se ci volete una salsa può servire quella di pomodoro, la salsa verde del N. 119, quella del N

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molto apprezzata; ma non saprei dirvi se siasi mantenuta in credito. Mancandovi questa, potete servirvi di quella fatta in casa, descritta al N. 788.

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piace la loro franca conversazione. Codesta, se io avessi a giudicare, è la vera educazione e civiltà di un popolo, non quella di certe città i cui

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inaudita, in quella regione, di giovani pollastri fritti nel lardo, coi pomodori.

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Eccovi una seconda ricetta di castagnole. Provatele tutt'e due ed attenetevi a quella che più vi garba.

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Per la cottura tenetela sul fuoco finchè la farina non abbia perduto il crudo. In quanto al resto regolatevi come quella del numero precedente. Metà

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Se scrivessi in francese, seguendo lo stile ampolloso di quella lingua, potrei chiamare questi bocconi: bouchées de dames; e allora forse avrebbero

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e molto perfetta. Ponete cura in conoscere qual cosa v'è nociva, e da quella vi guardate; e quale vi giova e fa pro quella seguite e continuate.»

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La miglior farina gialla che io abbia sentito è quella d'Arezzo, ove il granturco viene curato molto e seccato hi forno.

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La sera della battaglia di Marengo, nel sottosopra di quella giornata non trovandosi i carri della cucina, il cuoco al primo Console e ai Generali

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Tenetelo in una marinata come quella della lepre. N. 531 per 12 o 14 ore. Levato da questa, asciugatelo con un canovaccio e poi preparatelo nella

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Questa è una ricetta più semplice e da preferirsi a quella del numero precedente, quando non si richieda contorno alcuno di erbaggi e di legumi.

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Eccovi un piatto di tipo tutto fiorentino. La scamerita è quella parte del maiale macellato ove, finita la lombata, comincia la coscia; essa è

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si chiama in Firenze quella carne di vitella che, per essere alla estremità della coscia o della spalla verso le gambe, contiene tendini morbidi e

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La trippa, comunque cucinata e condita, è sempre un piatto ordinario. La giudico poco confacente agli stomachi deboli e delicati, meno forse quella

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Lessate e tagliate la trippa come quella della ricetta precedente, poi mettetela al fuoco in un soffritto di aglio, prezzemolo e burro, conditela con

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Per panna intendo quella densa che i lattai preparano per montare.

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Sarà bene vi prevenga che l'ultima vescica mi fu assicurato che era di maiale e che avrebbe resistito al fuoco più di quella di bue.

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imbandita questa pietanza conosciuta allora con altro nome. Trovatala di loro gusto cominciarono a dire: arista, arista (buona, buona!), e quella

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Potete coprirlo con pasta sfoglia a metà, come quella della ricetta N. 155, oppure con la seguente:

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carne passata, tanto quella della lepre che della vitella di latte cruda, aggiungete le due uova, mescolate bene ed assaggiate il composto se è dosato

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Caldana. Quella stanzetta sopra la volta del forno, dove i fornai mettono a lievitare il pane.

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raggiunto quella stessa bontà mi ci sono appressato, ed ecco come:

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Il rombo, la cui carne è poco dissimile da quella della sogliola ed anche più delicata, è chiamato fagiano di mare.

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carne più saporita e sostanziosa di quella della vitella di latte. Tra i pesci poi ve ne ha alcuni, fra i quali il carpione (specie di trota), che

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interna che triterete all'ingrosso con la lunetta. Fate una balsamella nelle proporzioni e come quella del N. 220 e quando la ritirate dal fuoco

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Mettetela in umido come quella del N. 493 e quando è cotta levatela asciutta per cuocere i piselli nel suo intinto. Rimettetela poi fra i medesimi

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non è uso da imitarsi perchè spesso quella si attacca al palato ed è indigesta. Il candito e la conserva, che può essere di cotogne o d'altra frutta, ma

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, perchè pubblicando d'omnia generis musicorum, pensavo che in quella farragine potesse trovare un posticino il mio modesto lavoro. Fu per me molto

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La chiameremo stiacciata unta per distinguerla dalla precedente. Se quella ha il merito di riuscire più grata al gusto, questa ha l'altro di una più

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Per lievito, come ho detto altra volta, intendo quella pasta, già preparata, che serve di fermento al pane.

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La farina di patate si presta meglio di quella di grano per legare qualunque sugo.

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migliore al mio gusto è quella di Savignano in Romagna), si supplisce alla prima con grammi 80 di zucchero e alla seconda con grammi 7 di senapa in

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forno), una signora esclamò: «Se io avessi a mangiare di quella porcheria non sarebbe possibile.» Il padrone di casa piccato dell'offesa che si

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, come quella descritta nella torta precedente, di pane bruno alla tedesca.

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ove riesca della grossezza di oltre un dito, per cuocerla nel forno da campagna. Va tagliata a mandorle come quella, quando sarà ben diaccia.

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La marena più signorile è quella sopra descritta, ma se la desiderate da bere e da mangiare, come usa in alcuni paesi, mescolate in quella

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Con le cotogne rimaste potete fare una conserva come quella del N. 742, cioè con altrettanto zucchero quanto saranno di peso dopo averle passate; ma

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Fra le tante sue specie e varietà, quella che io apprezzo e ammiro di più è la rosa dalla borraccina poichè, quando i suoi bocciuoli cominciano a

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terra che probabilmente contengono, essendovi a bella posta frammista per adulterar quella merce. Fu uno scellerato che io ho conosciuto, perchè era

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Panna montata, come quella che preparano i lattai, grammi 250. Acqua, grammi 200. Zucchero, grammi 100. The del più buono, grammi 15. Rossi d'uovo, N

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Con questo liquido, coi rossi d'uovo e con lo zucchero farete una crema come quella del N. 753, e regolandovi nella stessa guisa, aggiungerete la

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principio del secolo XVI; Dumas padre dice che fu nel 1666 sotto il regno di Luigi XIV che il the, dopo una opposizione non meno viva di quella

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composte p. 51 e 52, la Minestra del Paradiso p. 53, quella di carne passata p. 53, quella di nocciuole di semolino p. 56, quella di mille fanti p. 57

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ove il morbidume sotto ai denti non è punto del gusto di quel paese delle tagliatelle per eccellenza; meno poi lo sarebbe quella moccicaglia di

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, benchè molto abile fosse, non riusciva a farla buona come quella dei frati, perchè questi non volevano far sapere al Granduca che usavano il brodo

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Fate la sfoglia e tagliatela come quella del N. 69. Cuocetele poco, scolatele bene dall'acqua e mettetele in una cazzaruola sopra al fuoco per un

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Li dico alla francese perchè li trovai in un trattato culinario di quella nazione; ma come pur troppo accade con certe ricette stampate, che non

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